"Nessuno vuol dare alle imprese la licenza di licenziare». «Sull'articolo 18 - sottolinea il ministro - nessuno vuole dare alle imprese la licenza di licenziare. Il problema è di dare più facilità alle imprese nell'aggiustamento della mano d'opera per numeri piccoli per ragioni che hanno a che vedere con l'andamento economico dell'impresa. Non abbiamo mai voluto alzare una polemica sull'articolo 18 e abbiamo sempre guardato alla riforma nel suo insieme: lotta alla precarietà, ammortizzatori sociali, flessibilità in uscita»."
Praticamente sono 2 concetti simili detti però in 2 modi diversi...
Poi se non è precarietà il fatto di poter licenziare quando si vuole... che cosa è la precarietà??
Che ne sarà dei dipendenti di mezza età licenziati (a loro malgrado) senza più ammortizzatori sociali e mobilità??
Ricordo infatti a tal proposito che nel mio campo (informatica) le aziende già considerano "vecchi" persone di 40/50 anni.. figurarsi dopo la riforma che possa succedere..
venerdì 30 marzo 2012
venerdì 23 marzo 2012
Articolo 18
Seguo con profonda ed estrema attenzione l'evolversi dei frenetici e snervanti incontri tra l'attuale governo e le parti sociali per la riforma del mercato del lavoro.
Da profano mi son fatto però l'idea che la riforma che si sta cercando di mettere in atto, sarà altrettanto devastante quanto quella fatta una decina d'anni fa.
Se quella precedente aveva praticamente inaugurato il precariato nel mondo del lavoro, ora sembra che si vada direttamente verso la cancellazione dei posti di lavoro...
Non vedo infatti, ma spero proprio di sbagliarmi, un raggio di luce nel panorama lavorativo futuro visto che dopo averci allontanato la carota delle pensioni (beato chi c'arriverà) ora non vorrei sentire pure qualche bruciore da qualche parte.. visto che di fatto si danno le armi a qualsiasi azienda di mandare a casa la gente con facilità quando vogliono (volente o nolente, che abbiano ragione o meno).
A parziale difesa posso dire che una riforma andava attuata, ma non era questa la direzione secondo me a cui bisognava attingere ma andava improntata sulla riduzione delle tasse (che come al solito sono più facili da mettere e più complicate da togliere).
Purtroppo poi i dipendenti non sono una lobby potente come i taxisti.. quindi...
Che Dio ci protegga e ci salvi!!
Da profano mi son fatto però l'idea che la riforma che si sta cercando di mettere in atto, sarà altrettanto devastante quanto quella fatta una decina d'anni fa.
Se quella precedente aveva praticamente inaugurato il precariato nel mondo del lavoro, ora sembra che si vada direttamente verso la cancellazione dei posti di lavoro...
Non vedo infatti, ma spero proprio di sbagliarmi, un raggio di luce nel panorama lavorativo futuro visto che dopo averci allontanato la carota delle pensioni (beato chi c'arriverà) ora non vorrei sentire pure qualche bruciore da qualche parte.. visto che di fatto si danno le armi a qualsiasi azienda di mandare a casa la gente con facilità quando vogliono (volente o nolente, che abbiano ragione o meno).
A parziale difesa posso dire che una riforma andava attuata, ma non era questa la direzione secondo me a cui bisognava attingere ma andava improntata sulla riduzione delle tasse (che come al solito sono più facili da mettere e più complicate da togliere).
Purtroppo poi i dipendenti non sono una lobby potente come i taxisti.. quindi...
Che Dio ci protegga e ci salvi!!
giovedì 15 marzo 2012
Fast & furious
In questo periodo sono decisamente sovraccaricato di attività di vario genere e mi domandavo: è diventato un lusso potersi fermare un attimo a riflettere su che mondo viviamo e dove dobbiamo dirigerci.. o non ce lo possiamo permettere per quanto siamo oberati da cose da fare?
Già, perchè si parte dalla sveglia al mattino con l'affrettarsi ad uscire, divincolarsi nelle ormai consuete code di traffico per arrivare al più presto al lavoro, cercare di superare qualcuno nelle lunghe file ai sportelli della posta o del supermercato, mangiare a pranzo qualcosa di agevole e veloce a danno magari della salute, evitare accuratamente o scontrarsi con chi ci ostacola o ci rallenta il passo e così via fino alla sera quando esausti ci sdraiamo sul letto domandandoci che cosa abbiamo fatto in fin dei conti nella giornata...
Ecco, credo che sia arrivato il momento di rompere la catena, uscire dai schemi egoistici e puramente materiali per riappropriarci della nostra vita e fare cose per il prossimo che fermo ad un angolo sta aspettando pazientemente il nostro aiuto...
Già, perchè si parte dalla sveglia al mattino con l'affrettarsi ad uscire, divincolarsi nelle ormai consuete code di traffico per arrivare al più presto al lavoro, cercare di superare qualcuno nelle lunghe file ai sportelli della posta o del supermercato, mangiare a pranzo qualcosa di agevole e veloce a danno magari della salute, evitare accuratamente o scontrarsi con chi ci ostacola o ci rallenta il passo e così via fino alla sera quando esausti ci sdraiamo sul letto domandandoci che cosa abbiamo fatto in fin dei conti nella giornata...
Ecco, credo che sia arrivato il momento di rompere la catena, uscire dai schemi egoistici e puramente materiali per riappropriarci della nostra vita e fare cose per il prossimo che fermo ad un angolo sta aspettando pazientemente il nostro aiuto...
venerdì 9 marzo 2012
#iostoconriccardi
Mi ha sorpreso l'attuale polverone (l'ennesimo?) alzato su delle dichiarazioni estrapolate da una discussione privata...
Ma ancor più mi ha fatto ridere come certi personaggi, che soltanto qualche mese fa, non esitavano a dire pubblicamente che "..l'Italia è un paese di m..." e che appoggiavano un ministro della repubblica che non aspettava (ed ora ancor più) il momento per vituperare lo stato italiano si siano sentiti offesi per tale epitteto.
Mi immagino poi la rabbia, per loro notoriamente orgogliosi e superbi, che qualcuno non si rivolgesse a loro con un aspetto remissivo ed accondiscendente ma per quel che veramente è e non rappresenta..
Rabbia che si trasforma poi in sconcerto quando si apprende che la stragrande maggioranza degli italiani la pensa così, tanto che per evitare ulteriori figuracce (e perdita di consensi) hanno ripiegato sull'intezione di consegnare in parlamento la sfiducia.
Ma ancor più mi ha fatto ridere come certi personaggi, che soltanto qualche mese fa, non esitavano a dire pubblicamente che "..l'Italia è un paese di m..." e che appoggiavano un ministro della repubblica che non aspettava (ed ora ancor più) il momento per vituperare lo stato italiano si siano sentiti offesi per tale epitteto.
Mi immagino poi la rabbia, per loro notoriamente orgogliosi e superbi, che qualcuno non si rivolgesse a loro con un aspetto remissivo ed accondiscendente ma per quel che veramente è e non rappresenta..
Rabbia che si trasforma poi in sconcerto quando si apprende che la stragrande maggioranza degli italiani la pensa così, tanto che per evitare ulteriori figuracce (e perdita di consensi) hanno ripiegato sull'intezione di consegnare in parlamento la sfiducia.
giovedì 1 marzo 2012
Quaresima araba
Sarà un semplice caso, ma in questi giorni coincidono due importanti momenti.. l'inizio della quaresima e la prima ricorrenza della cosiddetta "primavera araba".
Cosa accomunano questi due periodi così diversi tra loro, popolazioni e culture così diverse?
Io credo fortemente che Dio abbia voluto dare un forte segnale ai suoi figli di speranza, di richiamo all'umiltà ma anche alla concordia tra gli uomini che è fortemente mancato e di cui ancora oggi ne paghiamo le conseguenze.
E' volgere lo sguardo verso le tante cose che ci accomunano piuttosto che le poche che ci dividono.. per capire finalmente che ognuno, con la propria storia e cultura è importante, anzi fondamentale per la vita globale.
Non lasciamo affievolire la speranza, i bisogni degli altri popoli.. altrimenti diverremo noi complici del sistema. Apriamo il nostro cuore al nostro prossimo e se ognuno, secondo le proprie possibilità e capacità, fa il proprio dovere cambieremo veramente il mondo!!
Cosa accomunano questi due periodi così diversi tra loro, popolazioni e culture così diverse?
Io credo fortemente che Dio abbia voluto dare un forte segnale ai suoi figli di speranza, di richiamo all'umiltà ma anche alla concordia tra gli uomini che è fortemente mancato e di cui ancora oggi ne paghiamo le conseguenze.
E' volgere lo sguardo verso le tante cose che ci accomunano piuttosto che le poche che ci dividono.. per capire finalmente che ognuno, con la propria storia e cultura è importante, anzi fondamentale per la vita globale.
Non lasciamo affievolire la speranza, i bisogni degli altri popoli.. altrimenti diverremo noi complici del sistema. Apriamo il nostro cuore al nostro prossimo e se ognuno, secondo le proprie possibilità e capacità, fa il proprio dovere cambieremo veramente il mondo!!
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