mercoledì 12 ottobre 2011

La pace questa sconosciuta

Negli ultimi tempi mi è capitato di fermarmi spesso a riflettere sulla pace. La pace è (od almeno dovrebbe essere) la via preferenziale per ogni uomo, per di più se si dichiara cristiano, da perseguire in modo serio e profondo, scevro da ideologismi e sentimentalismi fine a se stessi e calati nella personale vita quotidiana.

Già perchè se è vero che quasi la totalità delle persone che conosco e sento in giro si dichiarano amanti della pace poi però, per una ragione o l'altra, ciò non lo è più alla prima difficoltà: vuoi che sia uno che ti taglia la strada con la macchina od uno che ti supera nella fila alla posta.

Credo che per assicurare una vera pace serva andare ancor più in profondità fino a scoprire che non è un bene opzionale, superficiale e limitato ma una risorsa indispensabile ed irrinunciabile per qualsiasi tipo di benessere e sviluppo.. sia che si parli di noi stessi che di una nazione.

Troppe volte ho sentito pronunciare la parola pace in modo inappropriato, quando ad esempio si parla di azioni di violenza per ristabilirla o quelli che dicono di amare la pace quando scattano al primo dissidio nel condominio od in famiglia...

E' proprio oggi che ho letto che sono aumentate drasticamente le violenze private. Ciò, secondo il mio modesto parere, è derivato da uno spirito diffuso, un pò fuorviante, del senso della libertà ovvero che partendo dal presupposto che "ognuno fa quello che gli pare" basta un intoppo, un inconveniente che ognuno si sente autorizzato a voler far rispettare (spesso in modo violento e di persona) l'offesa ricevuta ed andando così verso una strada senza uscita che è l'odio.

La vera pace è altro... è rispondere con amore alle peggiori angherie che si subisce ma non in modo passivo bensì con la correzione fraterna, pazienza, decisione.

Trasmettiamo quotidianamente il valore della vera pace, la via più lunga, faticosa ma duratura per migliorare noi stessi, chi ci sta intorno ed infine tutto il mondo.

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