giovedì 8 luglio 2010

Giochino...

Avete mai provato, nei discorsi dei politici, a sostituire alla parola "italiani" il proprio nome ad esempio quella del premier? Bhè forse ne uscirebbe qualcosa di interessante...

lunedì 5 luglio 2010

L'unione fa la forza

Deluso dalla nazionale italiana, cercavo qualcosa che potesse attirare ancora la mia intenzione verso i mondiali e l'ho trovata nella Germania. Si, proprio quella nazionale che in passato declamava e ricercava la razza ariana, ora è diventata portatrice di uno splendido esempio di integrazione visto che sui 23 calciatori, ben 11 sono nati al di fuori della nazione.
Piace vedere pure come giocano, ovvero ognuno in aiuto dell'altro, senza protagonismi ma tutti insieme verso un obiettivo comune.
Nel mondiale in cui sono falliti tutte le vere stelle fuoriclasse superpagate, ritorna prepotentemente un modello vincente in cui non è l'individuo che fa tutto ma il gruppo compatto.
Mi piace perciò questa globalizzazione serena e proficua che potrebbe anche esser presa da modello in altri ambiti: la diversità è ricchezza, non divisione!!
Quindi forza Germania!!!

venerdì 2 luglio 2010

Provocazione laica

Stavo riflettendo sulla sentenza che la Corte Europea dovrà emettere sull'esposizione del Crocifisso nelle scuole statali. A parte tutte le argomentazioni molto forbite, lungimiranti ed illuminanti che il vostro giornale nel corso del tempo ha saputo esporre, vorrei lanciare la seguente provocazione: se davvero lo Stato deve essere laico (o meglio laicista come vorrebbe qualcuno) perchè non "togliere" anche le feste di matrice cattolica come l'Epifania, la Festa dell'Assunta, l'Immacolata e il Natale?? Non è una chiara "ingerenza incompatibile con la libertà di pensiero e di religione e con il diritto a un’istruzione e a un insegnamento conformi alle sue convinzioni religiose e filosofiche" anch'essa come recita esplicitamente la procedura??

Estendendo la provocazione, si potrebbe perfino garantire uno stato rispettoso delle minoranze consegnando un modulo di autocertificazione a ciascun lavoratore chiedendone esplicitamente la propria appartenenza religiosa che porterebbe quindi ad esempio ad un ateo di non usufruire delle suddette festività ed ad un mussulmano o ebreo di poter invece praticare le proprie.