E' davvero inquietante vedere immagini e filmati sulla nave affondata sulle coste dell'isola del Giglio, ma lo è ancor più sentire le indiscrezioni che iniziano a trapelare dai giornali e mass media...
Tanto si è detto e tanto si dirà, però vorrei soffermarmi su uno "spunto" inusuale (ma altrettanto secondo me importante) che quasi nessuno ha evidenziato: il comandante (spero di esser smentito) non si è comportato forse come un figlio dei nostri tempi? In prima fila nelle sere di galà sulla nave e nello strombazzare davanti alle coste ma anche attento prima a preoccuparsi di se stesso che degli altri? Un uomo capace di prendere rischi enormi solo per una sua vanagloria o capace di lasciare 4000 persone in pericolo per cercare la sua salvezza?
Lo so, forse è esagerato come giudizio.. un pò impietoso verso il comandante, ma quanti si sarebbero comportati così in quel tragico momento?
Non è forse quello che ci insegna la società: salva te stesso in primis?
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Mi sono sempre chiesta che senso avessero le crociere, un modo di viaggiare fatto di sprechi enormi e che non consente di vedere praticamente nulla dei posti visitati.
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