martedì 22 giugno 2010

Diritti del lavoro al capolinea

Ormai sono più di dieci anni che lavoro e da quando ci sono dentro, ho dovuto affrontare varie difficoltà tutte legate alle varie crisi che si sono succedute nel tempo.

Ora, complice una crisi che scuote i stessi concetti dell'economia, tra l'indifferenza di tutti, sta venendo fuori una pesante controffensiva da parte della cosiddetta classe dirigente che porterà ben presto a far cadere dei diritti sul lavoro faticosamente conquistati dopo decenni di lotte.

Così, come succede ora con la Fiat, ognuno potrebbe ritrovarsi il proprio datore di lavoro che, per mandare avanti la baracca, ti proponga, pena il licenziamento, di fare turni massacranti, non pagarti i straordinari, assorbire il superminimo ai futuri micragnosi aumenti, subìre la cassa integrazione quando vogliono, non scioperare, ecc.

Senza contare poi che i segnali che arrivano dallo stato, non sono meno inquietanti visto che si innalza l'età pensionabile, i contributi si inflazionano sempre più e i tagli si fanno ovunque...

Ecco, mi sembra che minare i diritti dei singoli lavoratori sia un crimine su cui le istituzioni dovrebbero attentamente vegliare...

Purtroppo però la realtà è ben diversa visto che ad esempio di fronte al caso dell'Eutelia (commissariata in tutte le sue parti per gravi reati finanziari), in cui oltre 2000 dipendenti stanno rischiando il proprio posto di lavoro, a fronte anche di uno sciopero della fame di alcuni di essi davanti a montecitorio, si sono visti in pratica ignorare dalle istituzioni (e non solo... avete forse visto da qualche parte un articolo sulla vicenda?) ... No, non possono succedere tali situazioni, ne va il futuro del nostro paese.

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