giovedì 27 gennaio 2011

Vivere per un giorno

"Meglio un giorno da leone, che cento da pecora!". Così recita un famoso detto che negli ultimi tempi rispecchia terribilmente la sfera sociale..

Infatti, grazie anche all'influsso dei mass media, possiamo sempre più notare la tendenza (diffusissima anche tra le famiglie cosiddette normali) di cercare in tutti i modi una scorciatoia verso il proprio benessere, spesso anche a discapito degli altri. Pur se in fondo, se ci pensa bene, specialmente qui in Italia, anche quello più povero è sempre (purtroppo?) più benestante rispetto ai paesi del terzo mondo...

E così non dovrebbe sorprendere che le ricevitorie siano affollate da persone che comprano i gratta e vinci, le varie presunte starlette che si buttano nel mondo dello spettacolo (sospinte spesse volte dai propri genitori), nel lavoro c'è chi fa le scarpe al collega, in strada ognuno guida prevaricando le minime regole di buon senso, fino ad arrivare a situazioni ancor più gravi come vicende di cronaca nera o i casi che in questo periodo si leggono in prima pagina sui giornali..

Già, perchè la società odierna ci "insegna" che la realizzazione di ognuno passa proprio nel successo, meglio se immediato, altrimenti si è definiti socialmente falliti.

Tutto questo è smentito da studi seri e approfonditi (ma anche dai recenti discorsi del Papa e dalle svariate testimonianze della gente che c'è passata), non è questo che porta alla realizzazione dell'uomo anzi talvolta proprio al contrario alla distruzione ed annullamento della persona.

Bisogna andare oltre per comprendere appieno ed in modo più serio e profondo quale sia la vera realizzazione personale.. perchè ritengo che ognuno è diverso, univoco rispetto agli altri, fondamentale per un mondo migliore, un micro-pezzo del magico puzzle del mondo che serve per completarlo.. sta ad ognuno di noi scoprire che pezzo è, e metterlo nel posto giusto, realizzando quindi la propria libera vocazione ma stavolta non in modo egoistico ma come parte di un progetto comune di benessere diffuso che coinvolga tutti e non solo una parte (o se stessi).

4 commenti:

  1. Mai capita la gente (tanta) che butta i soldi nelle varie lotterie, totocalcio, ecc. E più sono poveracci e più giocano.
    Non li capirò mai.

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  2. Il gioco compulsivo e irresponsabile è ormai diventata la nuova tassa sulla povertà. Uno Stato responsabile dovrebbe oggi abolirlo.

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  3. Siamo telepatici spunto?
    Battute a parte hai il mio identico modo di sentire certi problemi.
    Io cerco anche di in-formare le persone su questi atteggiamente errati anche nella vita quotidiana.
    Sono certo che lo fai anche tu.

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  4. Bhè nel mio piccolo ci provo (anche tramite questo insignificante blog) ad in-formare pure io... pur se io stesso senta il bisogno di in-formarmi (anche tramite il tuo bellissimo blog) ;-)

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