giovedì 16 settembre 2010

a-Rom-a indigesto

Seguo con profonda attenzione le notizie riguardanti i nomadi sia nel nostro paese che all'estero.
Molto è stato detto sui giornali, dai politici ed anche in strada tra comuni cittadini.
La cosa che mi sconcerta però è il fatto che quasi tutti (anche io lo ammetto prima di "scoprire" realmente e non "per sentito dire" questo mondo) vanno contro di loro, fino talvolta a sforare nel razzismo e nell'intolleranza anche violenta. Già perchè quando si parla di loro, non so se ci avete fatto caso, si parla per luoghi comuni ed anche in fondo ritenendo che non siano dei veri e propri esseri umani ma qualcosa di diverso. E da qui, da non dargli la dignità, che poi facilmente si passa a dividere, odiare ed infine cercare di cancellare il divero (ricorda qualcosa la pulizia etnica? I campi di concentramento in cui sono morti oltre 500.000 rom e sirti?).
Ora, con la schiettezza e l'onestà con cui faccio questo post, sono il primo anche a riconoscere i loro errori ma mi urge più che altro domandare a chi dice che non fanno niente per integrarsi, voi lo prendereste uno zingaro al lavoro con voi?
Ritengo che i sgomberi siano giusti perchè i campi attuali non sono igienicamente e strutturalmente validi, ma oltre a questo, si pensa a dove metterli dopo? Qualche giornale dice forse cosa succede ai sgomberati? Provate solo un momento ad immedesimarvi in loro.. che fareste?

3 commenti:

  1. Istintivamente il rom è quello che percepiamo più distante da noi. Ma certo non mi faccio influenzare dall'istinto e quindi non li giudico perchè non li conosco. Non riesco ad immaginare però come rompere la spirale discriminazione che porta a non integrazione e degrado e quindi a maggiore discriminazione. Per spiegarmi meglio: per pregiudizio nessuno li assume quindi sono costretti a vivere in condizioni di miseria e con ancora meno speranze di integrazione. Non saprei proprio.

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  2. La risposta al tuo dubbio è semplice ma impegnativa: bisogna integrarli.
    Un buon metodo ad esempio è partire dai bambini: accoglierli nelle scuole, creare un background comune con i bambini italiani..

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  3. Io credo sia utile e doveroso offrire opportunità di integrazione, che spesso vengono colte con successo, sapendo però che non può funzionare con tutti. Ogni rom è un'isola, come lo è ogni uomo: se riesce a mantenere la sua diversità ed un equilibrio con le nostre regole, per quanto precario, io credo lo si possa accettare. Se una società ha "i margini", è giusto pensare che qualcuno voglia e possa viverci senza per questo attirarsi odio.

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